lunedì 16 luglio 2018

PINOCCHIO IN 100 LIBRI! [2]

Felice Paggi
Alla prima edizione in volume del romanzo che ha per protagonista il burattino di legno costruito da Mastro Geppetto (di cui si vede nella foto in calce al post una copia anastatica), è legato un piccolo giallo.
Dopo la prima uscita a puntate de" Le avventure di Pinocchio" su il "Giornale per i bambini", inserto del "Fanfulla della domenica" pubblicato dal lugio 1881 al giugno 1889, l'autore Carlo Lorenzini, in arte Carlo Collodi, verificato che la storia frutto della sua originale fantasia raccoglieva consenso ed interesse insperato, decise di raccogliere il racconto in volume.
Realizzò il progetto editoriale tale Felice Paggi, libraio-editore in Firenze.
Era il febbraio del 1883.
Contemporaneamente all'uscita dell'edizione fiorentina del Paggi, sempre nel febbraio 1883 va in libreria a Napoli un altro volume, con identico contenuto ed anch'esso titolato "Le avventure di Pinocchio", ma edito da tali Fratelli Rispoli.
Particolare strano è che il nome dell'editore napoletano compare sulla copertina ma non sul frontespizio del libro.
Tra le varie ipotesi, come si legge nella prefazione del saggio di Renato Baldoni intitolato "Pinocchi Pinocchiate Pinocchierie, Itinerari nell'universo "pinocchiesco", sono due le più accreditate.
La prima è quella che induce a ritenere che quella napoletana sia un'edizione contraffatta o meglio "pirata", cosa che all'epoca avveniva spesso per sottrarsi ai diritti d'autore.
La seconda è che, visto che i due editori, all'epoca della pubblicazione del libro, hanno collaborato insieme per la pubblicazione di testi per le scuole, la presenza del nome dell'editore Rispoli solo in copertina e non sul frontespizio sta ad indicare che non si tratta propriamente di un coeditore, bensì di un socio che ha partecipato a costi e a ricavi, nonché alla distribuzione e alla vendita del romanzo di Collodi edito da Paggi, il quale d'altronde era l'unico a detenere i diritti di proprietà dell'opera, nel sud italia.


Copia anastatica della prima edizione del romanzo
Le avventure di Pinocchio
di Carlo Collodi, Libreria Editrice Felice Paggi, 1883, illustrazioni di Enrico Mazzanti

volume appartenente al fondo Marracci

domenica 13 maggio 2018

PINOCCHIO IN 100 LIBRI! [1]

Carlo Lorenzini, in arte Collodi
Vista la mia passione per Pinocchio e la mia vasta collezione di edizioni del libro, voglio ripercorrere la storia editoriale del romanzo proponendovi quelle che a mio avviso sono le 100 più significative.
La vicenda che voglio raccontare comincia il 7 luglio 1881, quando, sul primo numero del "Giornale per i bambini", inserto del "Fanfulla della domenica" pubblicato dal lugio 1881 al giugno 1889 e diretto da Ferdinando Martini, appaiono i primi due capitoli di Pinocchio.
Carlo Lorenzini, in arte Collodi, considera il testo un lavoro minore.
Ferdinando Martini
Nel 1881 infatti, invia a Martini le prime pagine del manoscritto, con una nota: «Ti mando questa bambinata, fanne quel che ti pare ma, se la stampi, pagamela bene per farmi venir la voglia di seguitarla».
La prima versione di "Storia di un burattino", questo il titolo con il quale venne pubblicata originariamente l'opera, terminava al quindicesimo capitolo con l’impiccagione e la morte di Pinocchio, punito così per tutte le sue malefatte.
I piccoli lettori di fine Ottocento, desiderosi di dare un lieto fine alla vicenda però, protestarono vivacemente inviando molte lettere al giornale.
Quella bambinata così ebbe il finale che tutti conosciamo, fu pubblicata sul periodico dal 1881 al 1883 e diventò un capolavoro della letteratura italiana.

Carlo Collodi
Pinocchio,
Pagliai Polistampa 2002, illustrazioni di Ugo Fleres, ristampa anastatica dell'edizione originale dal “Giornale per i bambini” 1881 – 1883

volume appartenente al fondo Marracci



domenica 7 maggio 2017

Lettera a Pinocchio


"Lettera a Pinocchio" fu scritta da Mario Panzeri e divenne la canzone ufficiale della prima edizione dello "Zecchino d’Oro", spettacolo canoro internazionale tutto dedicato ai bambini, una sorta di Festival di Sanremo riservato ai più piccini.
Il pezzo nacque come conseguenza ad un’idea di Cino Tortorella che inizialmente si travestiva da mago, il Mago Zurlì, ed era protagonista di una trasmissione per ragazzi, "Zurlì, il mago del giovedì".
In questa prima edizione dello "Zecchino d’Oro", che si svolse nel1959, Cino Tortorella incentrò infatti la cerimonia su momenti significativi del romanzo di Pinocchio.
Anche  il nome della manifestazione è dovuto ad un passaggio dell'opera di Colllodi.
La canzone fu dedicata al burattino di legno e la composizione affidata a Panzeri, uno dei migliori e più acclamati autori italiani dell’epoca.
"Lettera a Pinocchio", meglio conosciuta come "Carissimo Pinocchio", fu originariamente cantata da un coro formato esclusivamente da bambini che successivamente si chiamò il Piccolo Coro dell’Antoniano, dato che la trasmissione, dopo il format alla Triennale di Milano, prese definitivamente sede a Bologna in collaborazione con i frati dell’Antoniano.
In seguito, la canzone fu interpretata da Johnny Dorelli e, nel 1961, diventando il suo maggiore successo discografico.


Negli anni, questo brano si è poi trasformato in una ninna nanna da cantare ai neonati, entrando nella cultura popolare italiana.



venerdì 15 giugno 2012

Le avventure di Pinocchio

Fiorenzo Carpi
Le avventure di Pinocchio (1972)
Sugar Music (SUGAR 21)
19 brani - Durata: 46’ 45”

Tra le opere del folto catalogo di CAM, storica casa discografica romana leader nel campo della musica per il cinema, che la Sugar Music ha di recente acquistato, figura anche “Le Avventure di Pinocchio”, colonna sonora, ricca di velata malinconia, dell'omonimo film Tv composta dal musicista milanese Fiorenzo Carpi, diretta dal maestro Bruno Nicolai e riproposta dall'azienda meneghina, a partire dal 5 giugno, in una versione completamente rimasterizzata.
Per capire a fondo questo lavoro non si può evitare di fare riferimento e ricordare la trasposizione del capolavoro collodiano in cinque puntate di un’ora ciascuna che furono trasmesse per la prima volta nel 1972 su Rai Uno.
È fuori dubbio che anche se il successo de "Le Avventure di Pinocchio" si deve in primo luogo alla sceneggiatura di Suso Cecchi D’Amico e di Luigi Comencini e all'abilità dello stesso regista, che ha saputo guidare una serie di attori formidabili, una parte non secondaria del merito va attribuita anche alle musiche, che si amalgamano perfettamente alle diverse situazioni e sottolineano magnificamente le scene salienti di questa meraviglia della televisione italiana.

Questi temi, che a distanza di più di 40 anni sono ancora vivissimi nella memoria degli ascoltatori, confermano la bravura di Carpi, autore prolifico sia di musica classica che di brani per cinema, teatro e cabaret.
All’interno della tracklist infatti ci sono pezzi indimenticabili come “Viaggio in groppa al tonno”, ripreso poi in “Birichinata”, che contraddistingue anche la sigla iniziale o “In Allegria”, che identifica Geppetto e diviene anche un brano di successo, cantato dallo stesso Manfredi.

Molto belli anche “In cerca di cibo”, che sottolinea i numerosi momenti di difficoltà attraversati da Pinocchio e suo padre e la “Sonatina”, un motivo cantato dalla Fata Turchina mentre si accompagna ad una sorta di celesta con il burattino che la guarda trasognato, per non parlare poi del tango che annuncia l’arrivo del Gatto e la Volpe o di “Lucignolo”, utilizzato anche per accompagnare i titoli di coda.
È opportuno poi mettere in evidenza, nell’ambito del CD, le variazioni sulle diverse melodie principali, come la “Partenza per le lontane Americhe”, dove il tema di Geppetto assume una cadenza da poema sinfonico drammatico e la “Suite” con la quale si chiude il disco, inedita, una bonus track che rappresenta l’insieme di tutti i componimenti presenti nella colonna sonora, con incursioni dove si apprezzano anche sonorità che rimandano a quelle del pianista tedesco, autore dei commenti musicali alle opere di Bertolt Brecht, Kurt Weill.
Alla luce di quanto detto finora possiamo quindi affermare che questo disco meriti di essere acquistato poiché ripropone al pubblico una OST ricca di suggestioni e, contemporaneamente, rende un doveroso omaggio alla memoria di un grande compositore, Fiorenzo Carpi, che rischia di essere dimenticato.

venerdì 18 maggio 2012

Pinocchio – storia di un bambino

Ennesima bella rivisitazione a fumetti del romanzo collodiano “Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino” letta di recente su consiglio dell'amico Angelo Cristaldi gestore della bella libreria Happyplanet Books in via Sant Andrea attaccata alla famosa pasticceria Gambalunga.

Disegni e sceneggiatura: Ausonia
Editore: Vittorio Pavesio Productions
Collana: Classic
Anno di uscita: 2008
N° Pagine: 62
Prezzo: € 17,99

Le vicissitudini di Pinocchio, burattino dissennato e bugiardo, protagonista del romanzo “Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino”, che dopo numerose vicende si trasforma in un ragazzo in carne e ossa saggio e buono, sono note ad una gran moltitudine di lettori.
Ma cosa succederebbe se questo classico della letteratura per l'infanzia fosse letto al contrario?
A questa domanda risponde il bel volume a fumetti, pubblicato dalla casa editrice torinese Vittorio Pavesio Productions, “Pinocchio - storia di un bambino”:
Scritto e disegnato da Ausonia, pseudonimo dell'illustratore, fumettista e pittore fiorentino Francesco Ciampi, questo libro affronta il racconto di Carlo Collodi, che viene presentato in modo pressoché identico all'originale, analizzandolo a partire da diversi presupposti e con diverse prerogative.
Ambientata nel mondo menzognero dei burattini, in guerra contro i grilli parlanti depositari della verità, la graphic novel vede Pinocchio comparire davanti ad un giudice.
Questo personaggio, un ammasso di carne parlante informe prima che il macellaio Geppetto decidesse di renderlo un “bellissimo” bambino, tramite il racconto delle vicende traumatiche che lo hanno portato al processo, pone il lettore difronte a tematiche scottanti per i ragazzi di oggi.
La sua testimonianza infatti fa in modo che la notissima storia collodiana, complici anche i disegni di Ausonia che si ispirano in modo molto esplicito allo stile dei pittori metafisici su cui spicca Giorgio De Chirico e alle suggestioni dell'artista visuale statunitense Chet Zar e le fanno assumere connotazioni splatter e dark, divenga una lente deformante per descrivere un mondo orribile e reale.
Le situazioni raccontate quindi, pur essendo le stesse presenti nel romanzo, assumono un significato profondamente diverso da quello originario, molto più cinico e spietato.
La favola, che tanto successo ha riscosso in tutto il mondo, perde il suo valore didascalico e assume, anche grazie a un finale che lascerà con l'amaro in bocca chi vorrà leggere questo albo, una morale grottesca e contorta ma allo stesso tempo concreta ed estremamente attuale volta a mettere in guardia le giovani generazioni.
Alla luce di quanto scritto si può affermare, senza paura di smentite, che chi vorrà superare il primo impulso ad abbandonare la lettura di questo romanzo grafico, disgustoso sia per i disegni che per i contenuti avvilenti e violenti, si troverà alle prese con un'opera preziosa, intensa ma sopratutto reale.

sabato 31 marzo 2012

Guido Baldessari - Pinocchio 2000

GUIDO BALDESSARI, 1969, VENEZIA

Guido Baldessari è nato a Venezia nel 1938, dove vive e lavora in Cannaregio 880/H.
Dipinge dal 1954.
Attivo dal 1963, ha partecipato a manifestazioni nazionali ed internazionali.
Opera nell’ambito del campo artistico dedicandosi a ricerche cromatiche, sulla modulazione della luce e sulla percezione dinamica della forma in divenire.
Svolge nuclei visivi ridotti nel chiuso giro di immagini in formazione, analizza verità e argomenti del cosmo, assurde e inedite catene di allucinanti apparizioni proiettive.
Il tutto esplorato con materie essenziali e in una purezza simultanea di stesure argentee di percezione spazio-fenomeniche che puntualizzano una metafora della realtà interiore e i circuiti genetici e mobili di una elaborazione strutturale in divenire.
Agli inizi degli anni ’50 frequenta i corsi liberi dell’Istituto d’Arte di Venezia e nel 1959 entra come disegnatore nello studio di pubblicità Alfa Studio.
Nel 1962 inizia a lavorare al Teatro La Fenice come scenografo e dal 1974 diventa responsabile del settore arredamento – attrezzeria - scultura.
Nel 1965 aderisce al gruppo “DIALETTICA delle TENDENZE” formato dal critico d’arte Domenico Cara e diventa artista della “GALLERIA NUMERO” di Fiamma Vigo.
"NUMERO", con l’omonima rivista e le gallerie fondate a Firenze, Roma, Milano e Venezia, rappresentò un fenomeno culturale di grande rilievo e un punto di riferimento importante per artisti ed intellettuali italiani e stranieri, protagonisti delle ricerche artistiche di avanguardia.
Nel 1981 vince il primo premio nella sezione “Figurazioni geometriche” della Iª Rassegna di Arti Visive “Città di Mestre”.
Nel 1982 è uno dei fondatori del Gruppo “MATERIA PRIMA”, movimento artistico che per la sua alta qualità e per i suoi proponimenti è stato uno dei punti di riferimento del panorama artistico veneziano degli ultimi anni.
Nel 2002 inaugura la biblioteca della Municipalità di Marghera con la mostra “PINOCCHIO 2000”.
Diciotto tavole che compongono gli episodi fondamentali delle avventure di Pinocchio.
Nel 2005 partecipa, con la mostra del gruppo Materia Prima intitolata “CREARE L’IMMAGINARIO”, alla 51ª Esposizione Internazionale d’Arte organizzata dalla Biennale di Venezia.
Nel 2009 è presente, partecipando all’evento collaterale “Krossing – Immaginodromo”, alla 53ª Biennale di Venezia.


Biografia e foro dell'artista tratta dal sito : http://www.guidobaldessari.it/index.html


Le tavole della mostra "Pinocchio 2000" con cui nel 2002 l'artista ha inauguriato la biblioteca della Municipalità di Marghera si possono vedere ai seguenti link:

martedì 7 febbraio 2012

Pinocchio

Regia: Massimo Ceccherini
Sceneggiatura: Massimo Ceccherini
Cast: Massimo Ceccherini, Carlo Monni, Alessandro Paci

A dieci anni di distanza da “Fermi tutti questo è uno spettacolo, Pinocchio”, nel 2008, Massimo Ceccherini, Alessandro Paci e Carlo Monni tornano in teatro con una versione riveduta e corretta della pièce portata in scena nel 1998.
Questa rivisitazione in chiave parodistica del celebre romanzo di Collodi sul burattino svogliato e bugiardo che tanto deve imparare sulla vita e sul saper vivere e comportarsi, mette in risalto la verve tipica di Massimo Ceccherini, che interpreta in questo spettacolo, otre al narratore, svariati personaggi come tra gli altri, il tentatore e maligno Lucignolo e una Fata Turchina al di là di ogni tentazione.
Molto bravo anche Alessandro Paci nel dare il volto al segaligno e ossuto Pinocchio, ragazzo/burattino come tanti dei giorni nostri, rockettaro e metallaro, inseguito da una fata turchina ninfomane e amico di un lucignolo cocainomane, ossessionato dalla televisione e da tutto ciò che la vita moderna propina senza riflessione alcuna e, stando alle barzellette che racconta, molto poco collodiano.
Pinocchio però è anche un personaggio positivo che cerca di divincolarsi tra i vari problemi che lo assillano.
Completa il trio di interpreti l’ormai anziano ma eccellente Carlo Monni, attore di teatro e cinema, indimenticabile interprete tanto di film come “Berlinguer ti voglio bene” quanto di letture dantesche, nel ruolo di un Geppetto sguaiato, corrotto e invaghito del potere e un di un Grillo Parlante un po’ sovrappeso, che l’erba la fuma, più che mangiarla…
Affiatati e simpatici i tre attori protagonisti mettono in scena uno spettacolo, che ironizzano in modo feroce sulla vita moderna e sull’Italia contemporanea, all’insegna di una comicità tutta toscana, incentrata sia sulla satira politica e sociale che sulla vita di tutti i giorni, caratterizzato da un buon ritmo e da diverse gag e freddure molto divertenti.
Come di consueto quando si parla di una rappresentazione di Ceccherini, secondo il quale la volgarità non esiste poiché nasce dalle nostre fisime, non mancano le battute con il bollino rosso.
Questo Pinocchio in definitiva merita di essere visto oltre che per la bravura dei tre attori nel recitare anche per come esso è strutturato: dall’intervento iniziale di Ceccherini narratore sul palco, all’interazione dei tre attori con il pubblico.
Sicuramente un ottimo prodotto teatrale.

Chi volesse vedere lo spettacolo completo può consultare il seguente link:

http://www.youtube.com/watch?v=OKuc6eIAj5Y&feature=results_video&playnext=1&list=PL4AFC4AD380E7BE0C