venerdì 18 maggio 2012

Pinocchio – storia di un bambino

Ennesima bella rivisitazione a fumetti del romanzo collodiano “Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino” letta di recente su consiglio dell'amico Angelo Cristaldi gestore della bella libreria Happyplanet Books in via Sant Andrea attaccata alla famosa pasticceria Gambalunga.

Disegni e sceneggiatura: Ausonia
Editore: Vittorio Pavesio Productions
Collana: Classic
Anno di uscita: 2008
N° Pagine: 62
Prezzo: € 17,99

Le vicissitudini di Pinocchio, burattino dissennato e bugiardo, protagonista del romanzo “Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino”, che dopo numerose vicende si trasforma in un ragazzo in carne e ossa saggio e buono, sono note ad una gran moltitudine di lettori.
Ma cosa succederebbe se questo classico della letteratura per l'infanzia fosse letto al contrario?
A questa domanda risponde il bel volume a fumetti, pubblicato dalla casa editrice torinese Vittorio Pavesio Productions, “Pinocchio - storia di un bambino”:
Scritto e disegnato da Ausonia, pseudonimo dell'illustratore, fumettista e pittore fiorentino Francesco Ciampi, questo libro affronta il racconto di Carlo Collodi, che viene presentato in modo pressoché identico all'originale, analizzandolo a partire da diversi presupposti e con diverse prerogative.
Ambientata nel mondo menzognero dei burattini, in guerra contro i grilli parlanti depositari della verità, la graphic novel vede Pinocchio comparire davanti ad un giudice.
Questo personaggio, un ammasso di carne parlante informe prima che il macellaio Geppetto decidesse di renderlo un “bellissimo” bambino, tramite il racconto delle vicende traumatiche che lo hanno portato al processo, pone il lettore difronte a tematiche scottanti per i ragazzi di oggi.
La sua testimonianza infatti fa in modo che la notissima storia collodiana, complici anche i disegni di Ausonia che si ispirano in modo molto esplicito allo stile dei pittori metafisici su cui spicca Giorgio De Chirico e alle suggestioni dell'artista visuale statunitense Chet Zar e le fanno assumere connotazioni splatter e dark, divenga una lente deformante per descrivere un mondo orribile e reale.
Le situazioni raccontate quindi, pur essendo le stesse presenti nel romanzo, assumono un significato profondamente diverso da quello originario, molto più cinico e spietato.
La favola, che tanto successo ha riscosso in tutto il mondo, perde il suo valore didascalico e assume, anche grazie a un finale che lascerà con l'amaro in bocca chi vorrà leggere questo albo, una morale grottesca e contorta ma allo stesso tempo concreta ed estremamente attuale volta a mettere in guardia le giovani generazioni.
Alla luce di quanto scritto si può affermare, senza paura di smentite, che chi vorrà superare il primo impulso ad abbandonare la lettura di questo romanzo grafico, disgustoso sia per i disegni che per i contenuti avvilenti e violenti, si troverà alle prese con un'opera preziosa, intensa ma sopratutto reale.

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